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Itinerari

GUIDA TURISTICA

Il periodo ideale? Tutto l'anno puoi vivere Cesana!

Il Piemonte offre una varietà di itinerari culturali, enogastronomici e sportivi che abbracciano ogni tipo di interesse. La ricchezza del suo patrimonio storico, artistico e architettonico

Ponte naturale verso l’Europa, la Val Susa custodisce un immenso patrimonio di arte e cultura alpina che, con le bellezze naturali delle montagne e dei boschi di fondovalle, rende straordinario e unico il territorio. Situata nel settore occidentale delle Alpi piemontesi, la Val Susa costituisce l’elemento divisore tra le Alpi Cozie e le Alpi Graie, che iniziano dal Colle del Moncenisio. La valle è attraversata dalla Dora Riparia in cui confluiscono le acque del torrente Ripa di Cesana, della Piccola Dora di Claviere e della Dora di Bardonecchia.

Escursioni - Passeggiate a piedi

Per un'escursione a piedi tra tante proposte di camminate

INFO itinerari a piedi

Tutta l’area intorno a Cesana Torinese è servita da centinaia di chilometri di sentieri e strade sterrate di gran valore: gli antichi sentieri di collegamento tra le borgate, le strade e le mulattiere militari costruite per motivi bellici e la magnifica rete di sentieri che la squadra forestale della Regione Piemonte ha ripristinato o tracciato negli ultimi dieci anni sono luogo ideale dove praticare escursioni a piedi o in mountain bike. In particolare si segnalano i percorsi in Val Thuras, nell’area del Lago Nero e dei Monti della Luna, nella zona di Champlas Seguin, Sansicario, Mollieres, Solomiac, Desertes, Fenils, Gorge di San Gervasio e Chaberton.

Numerosi sono i rifugi, ristoranti/bar in quota dove è possibile ristorarsi dalle fatiche dell’escursione.

Guide naturalistiche e guide alpine e Centro escursioni

Centro Escursioni Moon Mountain Company

Via Roma, 37 – Cesana Torinese
Cell: 339.7391727
Email: info@mountaincompany.it
Sito web: http://www.moonmountaincompany.it/

 

Giude Alpine presso Ponte Tibetano

Sito Web: https://www.pontetibetano.net/ferrate-escursioni

Tour dello Chaberton

La strada militare da Fenils verso la cima, è al momento non percorribile a seguito di un’ordinanza comunale del 17/06/2020 che vieta il transito anche a piedi.

 

Sito web: http://www.piemonteoutdoor.it/it/attivita/escursionismo/tour-dello-chaberton

Lunghezza: 85 chilometri
Tempo percorrenza: 20 ore
Grado di difficoltà: EE
Dislivello: 3000 metri
Caratteristiche:

  • Tappa 1 Oulx – Cesana Torinese
  • Tappa 2 Cesana Torinese – Claviere
  • Tappa 2A Rollieres – Fenils
  • Tappa 3 Claviere – Plampinet
  • Tappa 4 Plampinet – Oulx
  • Tappa 4A: Bivio Tappa 4 presso Passo dell’Orso – Rifugio Rey

 

Il Tour dello Chaberton è un percorso escursionistico transfrontaliero ad anello che permette di esplorare le testate delle valli alpine incentrate sul Monte Chaberton, con tappe che si innestano sul Sentiero Balcone nei Comuni di Oulx e Cesana Torinese.

Itinerari Mountain-Bike

Centinaia di chilometri di sentieri e strade sterrate di gran valore

Info MTB

Tutta l’area intorno a Cesana Torinese è servita da centinaia di chilometri di sentieri e strade sterrate di gran valore: gli antichi sentieri di collegamento tra le borgate, le strade e le mulattiere militari costruite per motivi bellici e la magnifica rete di sentieri che la squadra forestale della Regione Piemonte ha ripristinato o tracciato negli ultimi dieci anni sono luogo ideale dove praticare escursioni a piedi o in mountain bike. In particolare si segnalano i percorsi in Val Thuras, nell’area del Lago Nero e dei Monti della Luna, nella zona di Champlas Seguin, Sansicario, Mollieres, Solomiac, Desertes, Fenils, Gorge di San Gervasio e Chaberton.

Numerosi sono i rifugi, ristoranti/bar in quota dove è possibile ristorarsi dalle fatiche dell’escursione.

SCOPRI DI PIÙ SU ITINERARI IN BICISCARICA LA MAPPA ITINERARI IN MTB

Escursioni accompagnate con Alta Quota Sport

Piazza Vittorio Amedeo e Frazione San Sicario Alto
Cell: 333.6463577
Sito: www.altaquotasport.it

Escursioni in mountain bike con accompagnatori. Noleggio e-bike (bici con pedalata assistita)

Escursioni accompagnate con Moon Mountain Company

Centro escursioni in montagna con guide naturalistiche

Ciaspole, Sci alpinismo e fondo escursionistico

Non solo velocità e avventate discese sulla neve

Ciaspole / Racchette da neve

Le racchette da neve o ciaspole sono l’attrezzo più antico per muoversi agevolmente d’inverno quando la montagna è innevata.
Con le ciaspole è possibile effettuare delle escursioni sul candido e talvolta immacolato manto nevoso e riscoprire il piacere di muoversi lentamente assaporando il silenzio del bosco e le luci suggestive che l’inverno regala.
Appena oltre le aree più trafficate, passeggiando nei boschi di larice e cembro, è facile leggere sulla neve le tracce della vita selvatica del bosco e talvolta anche imbattersi in qualche animale selvatico della zona (caprioli, camosci, cervi, ermellino, scoiattolo, nocciolaia, aquila, lupo e tipica fauna alpina).

I percorsi indicati sono ritenuti sicuri in condizioni meteo e neve normali ma non sono sorvegliati, pertanto, prima di intraprende una qualsiasi escursione, si consiglia di consultare i bollettini meteo e valanghe di ARPA Piemonte all’indirizzo web http://www.arpa.piemonte.it/bollettini e di informarsi presso Scuole di Sci o Guide Alpine

La variabilità delle condizioni ambientali può determinare una sensibile diminuzione del livello di sicurezza. In caso di pericolo valanghe è sconsigliato intraprendere qualsiasi escursione.
Si consiglia di indossare abbigliamento e calzature adeguati all’ambiente montano invernale e di portare con sé l’attrezzatura per l’autosoccorso: ARVA, pala e sonda.
Ogni persona dovrà scegliere gli itinerari da percorrere in base alle proprie capacità tecniche, fisiche ed attrezzature disponibili.
I tracciati segnalati vengono battuti esclusivamente dal passaggio delle persone a piedi: non è previsto un servizio di manutenzione e battitura meccanica, giornaliera o periodica.
Per non disturbare la natura, per non perdere l’orientamento e per non correre il rischio di incidenti, si raccomanda di seguire i percorsi .
Non gettare rifiuti nell’ambiente ma portarli con sé, raccogliendo eventualmente i rifiuti lasciati da altri.
Lungo i percorsi sono a disposizione diversi punti di ristoro e pernottamento segnalati sulla mappa.

In caso di emergenza chiamare il 112 – Soccorso Alpino:

  • dare le proprie generalità
  • dove (se possibile eventuali coordinate GPS)
  • dare il proprio numero di telefono
  • descrivere tipo e gravità incidente
  • indicare il numero di persone coinvolte
  • restare sul posto a disposizione dei soccorritori

Sci alpinismo

Nei dintorni di Cesana Torinese sono svariati gli itinerari dove è possibile praticare lo sci alpinismo.
In Val Thuras si segnalano: Punta Ramière, Colle del Pelvo, Punta Ciatagnera, Roc del Boucher, Cima del Bosco, Punta Merciantaira, Monte Terra Nera, Cima Dormillouse, Monte Giaissez, Colle Chabaud e Col Begino. Nell’area Monti della Luna si trovano: Cima Fournier, Col Bousson e Cima Saurel. Si segnala, inoltre, Il Monte Chaberton e, partendo da Fenils, la Punta Rochers Charniers e la Punta di Chalanche Ronde.

Arrampicata / Alpinismo estivo

Percorsi per scalare montagne e pareti

Falesia Rocca Clarì

La piccola falesia di Rocca Clarì, è senza ombra di dubbio la meno conosciuta della valle, anche se da decenni utilizzata dalle Truppe Alpine della Caserma di Bousson quale palestra d’arrampicata, sommariamente attrezzata con chiodi normali e alcuni fittoni alle soste.
Negli ultimi anni, una completa revisione, del settore, da parte degli Alpini della Caserma di Bousson, ha portato alla riattrezzatura di tutti gli itinerari con materiali di qualità, che ha donato alla falesia una nuova giovinezza. La parete si trova nelle gole formate dal torrente “ Piccola Dora” che da Claviere scende verso Cesana, al di sotto delle gallerie paravalanghe, sulla strada statale del Monginevro. La quota discretamente elevata, 1500 m .circa, la vicinanza all’acqua, la posizione, che non permette che poche ore di sole nell’arco della giornata, la rendono un ottima alternativa nei periodi di gran caldo. Essa è costituita da 4 settori consecutivi, posizionati a ridosso del torrente, una comodissima passerella in legno consente il passaggio da una zona all’altra. Molto bello sull’ordine di difficoltà, il primo, denominato “A“ formato da una placca quasi verticale di roccia calcarea con abbondanza di appigli.
La roccia è un calcare grigio, molto scuro e variegato, su cui possiamo trovare in piccolo, tutti gli stili di scalata: placche appoggiate, muri verticali, diedri e fessure. L’altezza dei tiri varia tra i 15 e 22 metri. La chiodatura, realizzata con ottimi spi-fix da 10 e 12 mm. è sovente, ma anche giustamente, ravvicinata, vista la conformazione della roccia e le difficoltà. Le calate sono sempre attrezzate con catene ed anelli, alcune soste sono posizionate su alberi di generose dimensioni. La calata in moulinette, in qualche caso risulta disagevole, ma sempre possibile, per via della conformazione della parete.
In breve: una nuova/vecchia falesia, immersa in un ambiente tranquillo, particolare e fresco caratterizzata da bella roccia e tiri facili ben chiodati.

Accesso

Da Cesana Torinese in alta Valle di Susa, dirigersi verso Claviere lungo la Strada Statale del Monginevro fino al ponte sulla Piccola Dora e lasciare l’ auto in un enorme spiazzo a sinistra. Proseguire lungo il fiume per una sterrata che dopo alcune centinaia di metri diventa sentiero, Poi una passerella di recente costruzione che in breve conduce al primo settore della falesia 5 min. dall’auto. Le prime vie iniziano sulla passerella.

Falesia Gorge di San Gervasio

Un nuovo settore attrezzato nel corso del autunno 2008, dalla squadra degli istruttori di alpinismo del Corpo militare degli Alpini.
L’intento degli apritori è stato quello di creare una zona adatta all’addestramento delle truppe, piuttosto che una falesia di carattere tipicamente sportivo. La zona si trova nelle Gorge di San Gervasio, tra Cesana e Claviere, lungo le sponde del Torrente della Piccola Dora. La parete si presenta vasta e molto articolata, la sua parte sinistra costituita da una serie di diedri e spigoli ben pronunciati, la parte subito a destra della nuova Via Ferrata di Rocca Clarì, come una grande placconata dall’aspetto imponente, più a destra ancora un facile ed appoggiato sperone chiude il settore. La roccia calcarea grigia, è nel complesso sufficentemente solida, ma chiaramente viste le qualità della struttura, soprattutto nelle zone più facili ed abbattute una buona attenzione è d’obbligo. Il luogo è caratteristico, situato a circa 1600 mt. di quota, fresco e sempre ben ventilato, quindi adatto esclusivamente nei periodi estivi, l’attrezzatura è integralmente a spit-fix da 10 mm. con anelli di calata per le discese a corda doppia. La lunghezza dei tiri non è mai eccessiva, per cui una corda da 70 mt. è sempre sufficente.

Accesso

Da Cesana Torinese in alta Valle di Susa, dirigersi verso Claviere lungo la Strada Statale del Monginevro fino al ponte sulla Piccola Dora e lasciare l’ auto in un enorme spiazzo a sinistra. Proseguire lungo il fiume per una sterrata che dopo alcune centinaia di metri diventa sentiero, Poi una passerella di recente costruzione che in breve conduce alla Falesia di Rocca Clarì. Oltrepassata questa, proseguire lungo il sentiero che si inoltra nella gola, superare ancora una ulteriore passerella in legno sul bordo del torrente e ancora per qualche minuto lungo il sentiero fino a reperire sulla sinistra la falesia, che si trova in corrispondenza dell’attacco della Via Ferrata di Rocca Clarì 15 min.

Falesia Remolon

Una falesia attrezzata ed utilizzata dalle Truppe Alpine della Caserma di Bousson quale palestra d’arrampicata. Bisogna subito dire che il luogo è particolarmente bello, immerso nella vegetazione alpina d’alberi d’alto fusto tipica della zona e della ragguardevole quota di quasi 2200 metri. La particolarità della falesia, è che troviamo abbondanza di vie molto facili, quindi ideale per cominciare a muovere i primi passi sulla roccia e soprattutto per impratichirsi nelle manovre di corda, dal moulinette, alla progressione di cordata, dalle corde doppie, alle manovre di soccorso e recupero in parete. Composta da tre settori distinti ma molto vicini tra loro, il primo, il più alto dove troviamo 4 itinerari di due lunghezze ciascuno, per una altezza complessiva di 50 mt., il secondo con 5 lunghezze monotiro di circa 30 mt. ed il terzo con un paio di lunghezze di 20 mt. tra l’altro molto belle, ma con difficoltà fuori dalla media.
La parete è una grossa placconata appoggiata di roccia granitoide molto lavorata e solida, lo stile di arrampicata è ovviamente la placca inclinata ricca di prese ed appoggi, l’attrezzatura è ottima, nel primo settore, Spit-Fix da 10 mm. con catene ed anelli di calata alle soste, idem per il secondo settore, con l’unico neo che le soste e quindi le calate, sono posizionate molto indietro rispetto al bordo parete il che rende la moulinette disagevole. (d’altronde non è stata pensata per questo)
Posizionata in altura 2200 mt. nei bellissimi boschi dei Monti della Luna e con esposizione a sud, la falesia è praticabile esclusivamente nella bella stagione.

Accesso

Da Cesana Torinese in alta Valle di Susa, dirigersi verso Claviere lungo la Strada Statale del Monginevro, qualche centinaio di metri prima del ponte sulla Piccola Dora si trova sulla sinistra il bivio per Sagnalonga, (strada sterrata), imboccarlo e raggiungere la località, diversi chilometri di buona carrozzabile, proseguire in direzione del Colle Bercia fino ad incontrare in un tornate, la bacheca in legno con l’indicazione “Rocca Remolon punto panoramico“ ampi spazi laterali per posteggiare. Risalire brevemente il sentiero fin sulla cima della rocca e scendere sul lato opposto ove si incontra il primo settore, 3 min. dall’auto, poco avanti si trovano il secondo ed il terzo settore.

Falesia Lago Nero

Ancora una piacevole falesia immersa in uno degli angoli più belli della valle, la Conca del Lago Nero, il classico ambiente alpino caratterizzato da dolci pendii erbosi intercalati a lussureggianti boschi di pini e larici, che si specchiano nelle acque del lago. I settori si trovano un poco in disparte cosìcchè, anche nelle giornate di notevole affollamento turistico l’arrampicatore può comunque trovare quiete e tranquillità. La roccia è molto particolare in quanto pur appartenendo alla famiglia delle quarziti è ricca di tacchette e buchi stile calcare ed anche tratti di fessura simili ai graniti. I tre settori, molto vicini tra loro, presentano morfologie completamente diverse, il primo con tre lunghezze molto facili ideale per l’iniziazzione, il secondo, alto una quindicina di metri con vie verticali-tecniche, il terzo, più grande, caratterizzato da una prima parte, che va dai 10 ai 15 metri strapiombante, poi sopra placche leggermente appoggiate, con vie di ogni grado, che raggiungono i 25 metri di altezza.
Ovviamente non è tutto oro quello che luccica, la nota dolente è che nei tratti un pò più appoggiati la roccia è ricoperta da licheni che talvolta infastidiscono la scalata, e sovente gli appigli sono molto vivi, tanto da diventare dolorosi, complice di tutto questo la scarsa frequentazione, che però, non sempre è un male. La falesia è stata attrezzata di recente dagli Alpini della Caserma di Bousson, con spit-fix da 10 mm., soste ed anelli di calata, l’esposizione a sud-est e la quota di oltre 2000 m. la rendono praticabile esclusivamente nel periodo estivo.

Accesso

Da Oulx, raggiungibile tramite la A32 del Frejus, dirigersi verso il valico del Monginevro fino al paese di Cesana, raggiunto il quale non svoltare per il valico, ma proseguire diritti oltrepassandone l’abitato in direzione Bousson. Raggiunto il quale svoltare a destra per il Lago Nero, indicazioni, una lunga strada sterrata ci porta nella bellissima conca verdeggiante del Lago Nero, usufruire dei vari parcheggi a lato carreggiata in prossimità del lago. Per sentiero contornare il lago e infilarsi nella valletta posta subito dopo, i tre settori si trovano a sua volta alla nostra destra, distanti poche centinaia di metri uno dall’ altro, e non sono visibili dal parcheggio. 10 min.

Falesia Rhuilles

La piccola falesia di Rhuilles situata nella meravigliosa vallata di Thuras posta nel territorio di Cesana Torinese è il luogo ideale per passare in tranquillità una bella giornata estiva senza lasciare da parte la voglia di scalare. Il luogo è davvero molto bello, la parete si trova a circa 1750 m. di quota, in perfetto ambiente alpino, inoltre l’esposizione a nord-ovest fa si che il sole la illumini solo nelle ore più tardi del pomeriggio, per cui diviene ideale nelle giornate più torride dell’anno. La parete è piccola, gli itinerari sono molto concentrati e ravvicinati, l’altezza dei tiri modesta dai 10 ai 15 m. La roccia un calcare scuro di qualità mediocre, talmente poco usato da essere ancora sporco, soprattutto nel settore superiore, in pratica un posto da dimenticare !!!
Invece No. Quando la si frequenta la falesia diventa interessante, il Sett. Inferiore più facile e sfruttato è una placca pressochè verticale con itinerari tecnici su piccole tacche nette, il settore superiore e costituito da un muro verticale o leggermente strapiombante, dove l’arrampicata si fa ancor più tecnica, con un buon misto di piccoli appigli netti e grossi piatti svasi, l’unico neo è che il calcare nelle zone più scure, essendo poco sfruttato è in alcuni punti ricoperto da una polvere finissima che rende difficile la presa e l’aderenza dei piedi. La chiodatura è dovunque ottima, con fittoni resinati e anelli di calata alle soste. Le difficoltà indicate non sono da considerarsi quali verità assoluta, in particolare per le tre vie, tra l’altro molto belle di grado 7. Per raggiungere il settore superiore si può fare uno dei tiri sottostanti oppure salire per rocce rotte sulla sinistra. Per precauzione si è preferito evitare di segnalare le due vie centrali del Sett. Superiore, in quanto sfiorano un blocco roccioso che potrebbe diventare pericoloso. In buona sostanza, non una falesia su cui cercare grandi performance o realizzazioni a vista, ma un posto semplice e senza grandi pretese per scalare una giornata diversamente.

Accesso

Da Oulx, raggiungibile tramite la A32 del Frejus, dirigersi verso il valico del Monginevro fino al paese di Cesana, raggiunto il quale non svoltare per il valico, ma proseguire diritti oltrepassandone l’abitato per dirigersi verso Bousson. Arrivati in prossimità della Caserma degli Alpini nel piccolo villaggio di Bousson, svoltare a destra e per strada asfaltata raggiungere la frazione di Thures, in un tornate, appena sotto le costruzioni, imboccare la sterrata per la valle di Thures, dopo un paio di chilometri attraversare la frazione di Rhuilles, avanzare ancora per la sterrata fino al termine del pianoro dove troviamo l’indicazione palestra di roccia, la falesia vi si trova subito sopra. 3 min dall’auto. Nei mesi centrali della stagione estiva è possibile incontrare il divieto di accesso, appena prima del villaggio di Rhuilles, in questo caso dal parcheggio contare 20 min. di avvicinamento in piano.

Falesia Griserie

Ambiente bellissimo e frescura assicurata, sono le prerogative per questa falesia, poco conosciuta e molto poco sfruttata.
Le pareti si trovano all’interno di un piccolo canyon, stretto e selvaggio nella parte bassa, dove troviamo il settore più difficile, con diversi tiri sul grado sette; mentre nel settore superiore, esso si allarga fino a formare una stupenda conca erbosa.
La quota elevata circa 1900 metri, l’esposizione ad est che nasconde il sole già dalla tarda mattinata, ed il luogo molto ventilato, rendono questa falesia perfettamente adatta ai periodi di caldo torrido, diventa invece sconsigliabile al di fuori dei periodi estivi.
Come già detto la falesia si sviluppa su due settori :
1 – Inferiore: dove troviamo una dozzina di tiri con difficoltà medio alte, la roccia è un bel calcare, di color nerastro nelle zone verticali, che diventa rosso /giallo nelle zone più strapiombanti, le vie che all’apparenza possono sembrare mediocri, diventano invece molto belle non appena ci si appende. La chiodatura, anche se non impeccabile, è comunque più che accettabile, in generale è abbastanza mista, nel senso che troviamo itinerari totalmente o parzialmente richiodati con golfari resinati, vicino ad altri ancora attrezzati con spit e fix, da 8-10 mm. che nonostante la più non giovane età, danno ancora sicurezza. La lunghezza dei tiri si aggira sui 20/25 metri con alcuni che sfiorano i 30 metri.
2 – Superiore, più ampio e aperto, caratterizzato da una bella roccia calcarea grigiastra, che nella parte superiore di alcune vie diventa superba, vista la conformazione perfettamente verticale e la ricchezza di concrezioni, di buchetti di tacche nette e di enormi tondi svasati. Sulla parete sono presenti alcune cenge erbose, che all’atto pratico, non disturbano eccessivamente la scalata. Quasi tutte le vie sono composte da due tiri, che si possono scalare con una sola lunghezza di corda, l’altezza diventa così di 30 – 35 metri e sono necessari una quindicina di rinvii; non sempre le calate in moulinette dalle soste alte sono comode, in quanto alcune vie sono state concepite per essere salite con due lunghezze di corda e discese a corda doppia. La chiodatura riprende lo stile del settore inferiore, quindi in parte con golfari resinati ed in parte con tasselli tradizionali, (spit da 8 e 10 mm) nel complesso comunque sempre buona, quello che si può dire e che su alcune vie troviamo una spaziatura tra le protezioni di vecchia concezione, quindi poco omogenea e con i primi chiodi a volte alti. Le prime cinque vie di questo settore, sono state recentemente riattrezzate dagli Istruttori Militari Alpini in stanza nella Caserma di Bousson.

Accesso

Da Oulx, raggiungibile tramite la A32 del Frejus, dirigersi verso il valico del Monginevro fino al paese di Cesana, raggiunto il quale non svoltare per il valico, ma proseguire diritti oltrepassandone l’abitato dirigendosi verso Bousson. Arrivati in prossimità della Caserma degli Alpini, nel piccolo villaggio di Bousson, svoltare a destra e per strada asfaltata raggiungere la frazione di Thures, in un tornate, appena sotto le costruzioni, imboccare la sterrata per la valle di Thures, dopo un paio di chilometri attraversare la frazione di Rhuilles, avanzare ancora per la sterrata fino al termine del pianoro. Qui troviamo un indicazione Palestra di roccia, ma che non è riferito alla falesia Griserie, quindi proseguire ancora per la sterrata, che ora sale con alcuni tornati, diventando più sconnessa, dopo un paio di chilometri si incontra un ponticello di legno, oltrepassato il quale troviamo alcune piazzole per posteggiare. In alternativa è possibile lasciare l’auto al fondo del pianoro e percorrerne a piedi i tornanti (20 min.) Dal ponticello seguire il sentierino indicato, “Palestra di roccia”, dopo qualche minuto attraversare verso sinistra il torrente dirigersi verso un colletto, punto di ingresso nel canyon, discendere brevemente nella conca erbosa raggiungendo il settore superiore, 10 min dall’auto, per il settore inferiore scendere ancora lungo la gola per qualche minuto.

Ferrata dei Militari o del Bunker

Gorge di San Gervasio
Tel: 337.219600
Email: pontetibetano@email.it
Sito web: http://www.pontetibetano.net/
Lunghezza: 300 metri
Tempo percorrenza: 1 ora

Via ferrata situata nelle Gorge di San Gervasio all’arrivo del secondo troncone del ponte tibetano.
Un percorso che si snoda su una parete verticale a lato del torrente Piccola Dora sottostante. Non presenta grandi difficoltà tecniche ma è molto esposto. Si ricongiunge con una vecchia scala militare della Grande Guerra e termina con l’attraversamento di un vecchio bunker militare che riporta al sentiero di accesso al terzo troncone del ponte.
Il tempo di percorrenza della ferrata è di circa 1h.
Sviluppo: 300 metri
Difficoltà: AD

Ferrata del Generale o di Rocca Clarì

Gorge di San Gervasio
Tel: 337.219600
Email: pontetibetano@email.it
Sito web: http://www.pontetibetano.net/
Lunghezza: 700 metri
Tempo percorrenza: 3-4 ore
Dislivello: 500 metri

L’itinerario presentato si classifica indubbiamente come il più severo della Valle di Susa, per lunghezza, sviluppo, esposizione ed impegno. Agevolmente transitabile agli alpinisti ed escursionisti esperti, dotati di grande familiarità con il vuoto e la verticalità delle pareti di roccia, ma decisamente complesso ed impegnativo per chi non ha sufficiente esperienza in questo genere di percorsi.
La Via Ferrata è dedicata alla memoria di Mario Perona e Aldo Saglia, rispettivamente Guida Alpina e Pilota di elicottero, deceduti nel sabato di Pasqua del 2003 in un tragico incidente, che è costato la vita anche ad altre 4 persone, in seguito ad un guasto meccanico del velivolo con cui sorvolavano le montagne dell’Alta Valle di Susa. Mario e Aldo benché di origini più cittadine avevano trovato tra questi monti il significato della loro vita, svolgendo con estrema passione le rispettive professioni; residenti a Cesana l’uno e a Sestriere l’altro si erano immediatamente conquistati la fiducia e la stima dei valligiani tanto che le loro gesta saranno ricordate ancora per parecchi anni.
Tra i tanti sogni di Mario c’era anche quello di realizzare proprio sulle rocce della Punta Clarì, una Via Ferrata, sogno poi inconsciamente raccolto tanto che ora la via ferrata è una realtà.
L’itinerario è stato voluto e finanziato dal solidissimo asse Cesana – Claviere Comuni che da sempre credono in questo genere di turismo, e che nel giro di qualche anno hanno realizzato sul territorio una tale pluralità di opere da accontentare veramente una vasta fetta di usufruitori; ovviamente con grande impegno personale di Sindaci ed Amministratori, nonché economico da parte delle due comunità.
Tecnicamente è stato realizzato dalla ora mai più che affermata ditta valsusina “Piemonte Disgaggi”, operante nel settore del consolidamento roccioso e dei lavori a grande altezza, con la collaborazione di alcune guide alpine della valle.

Accesso: da Cesana Torinese dirigersi verso Claviere fino al ponte sulla Piccola Dora e lasciare l’auto in un enorme spiazzo a sinistra. Proseguire lungo il fiume per una sterrata che quasi subito diventa sentiero oltrepassare la falesia di Rocca Clarì, su di una passerella e proseguire lungo il sentiero che percorre il greto del torrente, superare il bivio per il sentiero dei Bunker fino ad incontrare un’altra passerella, procedere ancora oltre per qualche centinaio di metri, fino ad incontrare l’attacco della Via Ferrata, molto evidente, posto pochi metri sopra il sentiero medesimo (0.15 h.)

Itinerario: Difficoltà D+ via ferrata, sviluppo parti attrezzate 750 mt. tempo 3.30 h.
Il percorso attrezzato, supera l’intero dislivello compreso tra il torrente della Piccola Dora e la cima della Rocca Clarì 2045 mt. sono così oltre 550 metri i metri di dislivello da percorrere, lungo un itinerario che senza tanti compromessi sale in maniera quasi diretta alla cima. La primissima parte è costituita da un pilastro pressoché verticale, poi un traverso conduce all’interno di una caratteristica gola dove si superano in successione due enormi denti di calcare, con arrampicata sostenuta ed aerea, uscendo su di una cengia da cui ci si raccorda con il sentiero dei Bunker. Dopo alcuni tornanti si lascia il sentiero per voltare a sx e si attraversa in salita una fascia di rocce immersa nel bosco di larici, ancora un tratto di sentiero nel bosco conduce alla base della parete principale, ben visibile dalla strada che da Cesana sale a Claviere. All’principio si svolge su di uno zoccolo in parte vegetato, poi con scalata sempre più continua ed aerea si raggiunge il filo dello spigolo, che ora a destra ora a sinistra si segue fino a una bellissima cengia formata da un enorme blocco staccato nel vuoto. Un diedro verticale e molto esposto conduce fino a pochi metri dalla vetta che si raggiunge per breve canaletto, ancora qualche metro di sentiero fino ad un ultimo risalto roccioso attrezzato che conduce al punto più elevato. ( 3.30 h.)

Discesa: per sentiero poco tracciato in direzione ovest, con alcuni brevi saliscendi attraverso la lunga sommità boscosa della Rocca Clarì si raggiungono delle antiche postazioni militari, da cui per strada sterrata si scende in località “La Coche” ( impianti da sci) ancora lungo sterrata si divalla verso l’abitato di Claviere. Poco a monte di esso voltare a destra, attraversare uno skilift per imboccare il sentiero che conduce nelle Gorge di San Gervasio, raggiungerne il fondo (sotto il ponte tibetano); discendere le gole lungo un bellissimo percorso a tratti attrezzato con passerelle e ponticelli in legno fino a ripassare sotto l’attacco della Via Ferrata e quindi al posteggio. (1.30 h )

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